Che cosa sono i Materiali Compositi?

Intervista a Stefano Capurro Ex-Presidente associazione italiana tecnici materiali plastici

In questa occasione, esploreremo il mondo affascinante delle materie plastiche, dei polimeri e dei compositi, un universo pieno di opportunità e innovazioni. Siamo onorati di avere come nostro ospite un esperto in materia, Stefano Capurro, ex-presidente dell’Associazione Italiana Tecnici Materie Plastiche e Global Commercial Director Elastomers presso Sirmax SpA. Con la sua conoscenza e competenza, ci immergeremo in questo mondo affascinante e scopriremo i suoi segreti.

Può descriverci brevemente la sua carriera? Come si è avvinato al settore delle materie plastiche?

Direi che nasco nella plastica quale “figlio d’arte” in quanto mio padre già operava nel settore. La chimica non mi attraeva particolarmente, infatti i miei studi e il mio primo impiego mi conducevano sul sentiero dell’elettronica ma un giorno, casualmente mi imbattei in una nuova famiglia di materiali “strani”. Si trattava degli Elastomeri Termoplastici (o TPE), materiali al confine tra “plastica” e “gomma” e me ne appassionai. Trovai impiego come funzionario commerciale per plastiche e gomme con il mandato di aprire il mercato per i TPE. Da lì ho maturato un grande interesse per tutti i materiali plastici, specie per quelli destinati ad impieghi tecnici con una particolare passione per i TPE, dei quali ho partecipato alla crescita di mercato e applicazioni da ormai oltre 35 anni.


Alla luce della sua esperienza come ex-Presidente Associazione Italiana Tecnici Materie Plastiche, quali crede siano gli ostacoli più grandi per chi vuole entrare in questo settore, e quali, d’altra parte, le risorse e le opportunità da cogliere fin da quando ci si diploma?

Quello delle materie plastiche in Italia è sempre stato un settore molto ricettivo in termini occupazionali e, con la progressiva introduzione delle nuove tecnologie (sia specifiche della plastica che più trasversali come l’industria 4.0) necessita di nuove figure professionali sempre più preparate e specializzate. Penso quindi che più che di ostacoli si debba parlare di “opportunità” da cogliere, particolarmente ora che si assiste ad un profondo rinnovamento del comparto, specie in termini “culturali” grazie anche all’emergente attenzione alla sostenibilità ecologica di imprese e prodotti. In merito all’approccio da parte di chi studia raccomando la formazione di solide basi tecniche sui materiali, le loro proprietà e la loro trasformazione, tenendo sempre d’occhio l’evoluzione delle tendenze del mercato e dei materiali e delle tecnologie disponibili. In questo i network di formazione e divulgazione, come TMP coi suoi seminari, incontri e congressi, forniscono ottimi momenti di interscambio per un costante aggiornamento.


Come stanno reagendo le aziende del settore alle continue campagne green che demonizzano la plastica?

Partiamo dal presupposto razionale che la demonizzazione della plastica non sia un problema della plastica ma un problema di smaltimento dei rifiuti diventato insostenibile grazie alla cultura dell’usa-e-getta, e che una battaglia alla plastica in quanto tale e senza discernimento sia semplicemente insostenibile nel mondo moderno in quanto estremamente diffusa in tutti i settori e di difficile (e talvolta impossibile) sostituzione.

Ciò premesso, come aziende ed enti del settore, altro non possiamo fare che riportare la discussione su un piano tecnico facendo tutti i dovuti distinguo fra i diversi materiali nelle loro molteplici applicazioni e rendendo questo comprensibile anche all’opinione pubblica (tutti devono comprendere la differenza che passa fra una vaschetta-imballo per alimenti e la plancia di un’automobile…). Per il resto si sta già agendo secondo le 3R della New Economy (Reduce, Reuse & Recycle) specie per quanto riguarda l’ultima, il riciclo perché è uso consolidato del settore quello di riutilizzare gli scarti post-industriali e, quando ben collettata e opportunamente ripulita, la plastica si lascia riciclare ottimamente anche quando da post-consumo e a un costo energetico ben più basso della maggior parte delle altre classi di materie prime.

Come pensa, che il sistema ITS possa aiutare le aziende e gli studenti

Sono un fervente sostenitore del fatto che Ricerca, Formazione e Aziende debbano vivere in uno strettissimo connubio. In questo il sistema ITS coi suoi programmi formativi e di interscambio stretto con le aziende, anche attraverso gli stage, colma il gap fra teoria e pratica in un processo virtuoso che fa sì che entrambe evolvano al passo coi tempi.

Il mondo della plastica non spopola tra i giovani, secondo lei come potremo coinvolgere i ragazzi?
Qui torniamo un po’ al precedente concetto di demonizzazione irrazionale e a quanto “i lumi della ragione” possano riportare la percezione più in linea con i fatti. TMP da anni fa azioni di divulgazione della cultura delle materie plastiche presso i giovani, invitando scuole di tutti i gradi (elementari incluse) a visite in aziende e a fiere del settore per far “toccare con mano” la nostra realtà. I feedback fin qui avuti ci fanno ben sperare per il futuro. Dobbiamo fare tutti del nostro meglio per fare comprendere quanto la sua versatilità renda la plastica insostituibile nella grandissima maggioranza degli oggetti di uso comune, invitando nel contempo ad un uso e a uno smaltimento più consapevole degli stessi.

In conclusione, la figura di Stefano Capurro rappresenta un punto di riferimento importante per il settore delle materie plastiche in Italia. La sua carriera come ex-presidente dell’Associazione Italiana Tecnici Materie Plastiche e il suo ruolo di Global Commercial Director Elastomers presso Sirmax SpA gli hanno permesso di acquisire una conoscenza e competenza unica nell’ambito. Durante l’intervista, Capurro ha sottolineato l’importanza della formazione per chi vuole entrare in questo settore, e ha sottolineato come le opportunità siano maggiori rispetto agli ostacoli. Inoltre, ha risposto alle domande riguardo alla reazione delle aziende del settore alle campagne green, sottolineando che la plastica in sé non è un problema ma è la cultura dell’usa-e-getta che ha causato un insostenibile smaltimento dei rifiuti. In sintesi, l’intervista con Stefano Capurro ci ha offerto una visione dettagliata e a 360 gradi sul mondo affascinante delle materie plastiche e dei compositi.

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